IL PROGETTO

Curiosità vivace, coraggio sperimentale, bellezza armonica. Dada Arrigoni High Jewellery è innovazione e lusso. È una ricerca di femminilità e bellezza: uno studio artigianale, un progetto sostenibile. La voglia di contemporaneità si sviluppa nelle forme e proporzioni: un percorso speciale e prezioso. Moderno e innovativo, che rende unica e inconfondibile ogni creazione. Al centro del progetto della maison Dada Arrigoni ci sono creatività, artigianalità, autenticità e qualità. C'è la passione che si associa al design e al lavoro dei mastri orafi valenzani che sanno unire il fascino e la cultura della gioielleria made in Italy con un'allure unica e sofisticata di Dada Arrigoni. Uno stile che si apre al mondo.

ABOUT DADA

I gioielli sono sempre stati parte integrante della vita di Daniela Arrigoni. Quando le chiedono come, nel 1985, è nata la Maison Dada Arrigoni il ricordo va a nonna Adele quando, indaffaratissima, preparava la crostata con al collo lunghe collane di perle. La storia della designer parte da qui, espressione di un'autentica passione per il gioiello, l'arte e la moda, interpretazione di una donna autonoma, volitiva e tenace, che crede in se stessa e che vuole vivere con gioia ed ispirazione. Nascono così gioielli che sanno immaginare il futuro e vedono al di là del tempo e dello spazio. Collezioni dalle forme uniche, contemporanee, per donne che hanno voglia di sorprendersi da un progetto eletto "Eccellenza Italiana", riconosciuto anche nel panorama della gioielleria di lusso internazionale.

SAVOIRE FAIRE

Creatività, design, eccellenza. Sono questi i principi su cui si fonda la Maison Dada Arrigoni, capace di interpretare con coraggio, innovazione ed ironia, il look di ogni donna. I gioielli Dada Arrigoni sono prodotti interamente in Italia da artigiani orafi specializzati, utilizzando materiali di altissima qualità nel rispetto dei principi etici e morali in ogni fase produttiva: dall'approvvigionamento delle materie prime al prodotto finito. Collezioni senza tempo dove il mondo della gioielleria si fonde con l'arte e la moda, sperimentando nuove forme e nuovi materiali. Per gioielli sempre contemporanei. Uno studio dettagliato delle forme e dei volumi per gioielli contemporanei ed ergonomici da indossare quotidianamente. Al centro della Maison Dada Arrigoni la grande tradizione orafa, le competenze e la maestria degli artigiani italiani che collaborano con il laboratorio creativo e di progettazione.

LA STORIA

Inizialmente ogni pezzo è stato pensato per la singola cliente, "custom made": «L'idea della distribuzione è arrivata con la prima richiesta da parte di una gioielleria di disegnare e realizzare una collezione. Poi nel 1994 è nata la mia rana, "Happy Frog". A seguire "Elika", "Ivy", "Malafemmina", "Glamour"». Estendendo collezioni, creandone di nuove. Raccontando un momento prezioso attraverso limited edition e capsule. Dada Arrigoni parte da qui: atmosfere, immagini, percezioni e ricordi di vita. «Ho creato così le mie collezioni, al di là dello scorrere del tempo. Al di là delle mode. Con impegno e anche un po' di follia. Sempre con la libertà di essere sempre me stessa».

Primo Atelier, 1985

I RICORDI

Nella vita di Dada Arrigoni i gioielli sono sempre stati indossati con naturalezza, un gesto quotidiano che è diventato parte integrante della sua vita. I ricordi del passato, sono costellati da gioielli e donne, tenaci e determinate: nonna Adele, mamma Angela e le zie, tra cui zia Lucia, figura fondamentale nella vita di Dada che ha sempre creduto e sostenuto il suo talento. I sogni di Dada Arrigoni partono da qui: «Creare collane per donne bellissime» come le zie viste con gli occhi da bambina. Immagini del passato che si intrecciano ad incontri e storie di vita. Il resto è stata volontà, capacità, umiltà e coraggio di apprendere. Di imparare sempre, con curiosità e senza mai smettere di fare ricerca. Così la decisione, nel 1985: «Quando ho aperto il mio negozio, sapevo che avrei realizzato e venduto solamente i gioielli creati da me, secondo quella che in seguito sarebbe diventata la mia cifra stilistica».